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Functional Indipendence Measure

 Strumenti per la valutazione dell’indipendenza

Functional Indipendence Measure (F.I.M)

L’infermieristica è una fantastica sfida nella quale occorre destreggiarsi tra l’equilibrio instabile di soggettività ed oggettività che nasce dall’incontro tra la razionalità della scienza e le emozioni umane. Al fine di rispondere al requisito sostanziale di VERIDICITÀ della documentazione infermieristica sono state messe a punto le scale di valutazione, il cui obiettivo è appunto misurare, oggettivare diversi aspetti della vita, uniformando il linguaggio tra i professionisti attori del processo di cura.

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PUBBLICAZIONE TESI LAUREA TRIENNALE

Dopo la pubblicazione di Nurse Diary (https://alenursingblog.wordpress.com/2016/01/01/nurse-diary-7/) che ha fatto volare le emozioni scaturite dall’incontro con il Sistema Sanitario non in veste professionale, ma da “ospite indiretta”, ho voluto rivestire i panni di professionista infermiera e pubblicare la mia Tesi di Laurea Triennale per diffondere la mia visione professionale dell’assistenza infermieristica.

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LA RACCOLTA DATI

RACCOLTA DATI

Nel link trovate alcune piccole suggestioni in merito alla raccolta dati.

Il processo di assistenza infermieristica non è altro che l’applicazione nell’ambito del nursing del metodo scientifico inaugurato da Galileo e che incarna un tipo di ragionamento del tipo ipotetico-deduttivo.

La raccolta dati è il primo step indispensabile per proseguire nel processo e per poi giungere alla formulazione di una diagnosi infermieristica .

La competenza infermieristica risiede nell’analizzare, elaborare i dati raccolti e contestualizzarli allo specifico caso assistenziale per ottenere informazioni utili per l’individuazione del bisogno di assistenza infermieristica. L’analisi dei dati deve essere un’analisi critica intesa come “quell’abilità propria del pensiero critico, è il processo di scomposizione del materiale informativo nei suoi elementi costitutivi e di identificazione delle relazioni esistenti tra essi”. A questa definizione è collegato il concetto di complessità assistenziale (che verrà affrontato in un articolo successivo)

Gli strumenti fisici per la raccolta dati (oggi spesso informatici) sono organizzati secondo il modello assistenziale abbracciato dalla struttura in cui si svolge la propria attività lavorativa.  Bisogna fare attenzione e pensare che gli strumenti possono agevolare o rendere più complicata la stesura di una buona raccolta dati, ma la raccolta dati la fa
IL PROFESSIONISTA NON LO STRUMENTO!!!!

Questa affermazione nasce dal fatto che molto spesso, nel corso della stesura della mia tesi di Laurea Triennale, i colleghi infermieri “davano la colpa” allo strumento utilizzato per la raccolta dati, per il fatto che le loro raccolte dati erano spesso incomplete (ampiamente indagata era l’area della stabilità clinica che più ci avvicina all’ambito collaborativo con il medico, pressoché inesistente era la valutazione dell’autonomia, delle necessità educative del paziente che però delineava l’ambito specifico di autonomia professionale dell’infermiere).

Seppur con un ottimo strumento la raccolta dati non sarà magicamente completa se il professionista non valuta, e documenta, tutte le dimensioni (bio-psicosociale) della persona assistita. Al contrario c’è il rischio che venga evidenziata l’incompletezza della documentazione e l’effettiva mancanza di applicazione del processo di assistenza infermieristica.

 

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